Le nostre città sono
state progettate per essere utilizzate da adulti automuniti. Per gli
utenti deboli ed in particolare per i Bambini ed i minori le
difficoltà di vita e spostamento a piedi e in bicicletta sono
enormi. I pericoli sulla strada per loro sono costanti, anche un
semplice gesto come quello di attraversare la strada sulle strisce
pedonali si rivela un problema insormontabile, che può costare la
vita, sia perchè gli automobilisti nelle maggior parte dei casi non
si fermano per fare attraversare, i casi dei pirati della strada sono
solo la punta dell'iceberg, sia perchè l'attuale divario di velocità
media delle auto rispetto a quella dei pedoni/ciclisti, soprattutto
nei centri storici, è troppo elevato per coesistere.
Se si tenesse conto delle
esigenze dei bambini e dei ragazzi nella progettazione dei centri
storici, il volto delle nostre città sarebbe completamente diverso.
In realtà le direttive ministeriale per la redazione dei piani del
traffico dal 1995 assegnano la priorità ai pedoni. Nella
maggiorparte dei casi queste direttive però sono disattese dalle
amministrazioni pubbliche, sia per evitare di perdere consenso
elettorale sia perchè, banalmente, chi è nei posti di comando è un
adulto automunito, che ha dimenticato di essere stato bambino e
ragazzo.
Una città a misura di
bambini e ragazzi non sarebbe solo una città dove gli spazi pubblici
sono dedicati per la maggiorparte alla sosta e al gioco dei più
piccoli a discapito degli stalli auto, ma sarebbe anche una città
visivamente più bella, piena di verde, di occasioni di incontro
anche per gli adulti, che ora utilizzano le strade solo ed
esclusivamente come parcheggi a cielo aperto o come vie di
attraversamento per andare da un posto A ad un posto B.
In una città a misura di
bambini il limite di velocità massimo degli autoveicoli non può
essere superiore ai 20/30 km/h. Questa maggiore uniformità di
velocità tra utenti della strada permette di creare un ambiente
sicuro per tutti, a quella velocità infatti gli spazi di arresto e
gli eventuali incidenti difficilmente possono provocare danni gravi
all'utenza debole, e le persone si possono guardare negli occhi per
interagire.
Una città a misura di
bambini ha bisogno di “corridoi verdi” piacevoli e sicuri che
colleghino i vari centri di interesse quali scuole, piazze, parchi,
palestre, musei e luoghi d'incontro al centro ed ai quartieri
residenziali esterni. Per questo è necessario costruire ed
immaginare questi percorsi che rendono gli spostamenti piacevoli per
i bambini. In questo modo lo spostamento tra più luoghi non rimane
un atto necessario, ripetitivo e meccanico, ma si trasforma in un
viaggio verso l'autonomia e la scoperta di luoghi, di persone e di
ambienti più naturali e meno antropizzati.
Ecco che allora un gesto
ripetitivo come quello di recarsi a scuola in auto, in una città a
misura di bambini, con percorsi sicuri casa-scuola e scuola-centro
storico a piedi e in bici, come la “Tangenziale dei bambini” di Casalmaggiore, può
trasformarsi in un momento di crescita personale, di autonomia, di
interazione e di gioco, di utilizzo dei propri sensi per fare cose
che ai grandi sembrano inutili, presi dalle incombenze quotidiane,
come guardare un cielo azzurro ed uno stormo di uccelli, rincorrere
una farfalla colorata, annusare e raccogliere fiori in primavera,
fare amicizia tra coetanei.
Creare una città a
misura di bambini è anche un investimento per il futuro, perchè da
grandi questi bambini vorranno continuare a muoversi in modo
sostenibile a piedi e in bici, soprattutto negli spostamenti brevi,
contribuendo a decongestionare le nostre città dall'inquinamento
dell'aria e dal rumore, problemi ormai annosi dei giorni nostri e non
più risolvibili con qualche blocco del traffico nei fine settimana,
ma con quel cambio di abitudini che possono più facilmente
attecchire nelle nuove generazioni.
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