mercoledì 23 dicembre 2015

La Tangenziale dei Bambini a piedi e in bici sull'argine del Po.

La Tangenziale dei Bambini a Piedi e in bici sull'argine del Po.

Con nove punti di entrata/uscita culturali / turistici / ricreativi:

Un percorso sicuro per andare e tornare da scuola a piedi e per le scolaresche della Scuola Marconi che si recano in città nei punti di interesse.



1. Chiesa S.Maria (Vicobellignano)
 
2. Scuola Marconi / Palestra Baslenga 

3. Parco giochi via Italia 

4. Museo Diotti / Duomo S.Stefano / Santa Chiara 

 








 

5. Lido Po e Parco Golena del Po

 
6. Piazza Garibaldi (Municipio / ProLoco / Auditorium S.Croce / Chiesa S.Francesco e Stazione F.S.)



7. Biblioteca Di Casalmaggiore (Torre Acquedotto e Vigili Urbani)













8. Torrione e Teatro Comunale (scuola Romani e parchetto giochi)








9. Ospedale vecchio / Chiesa S. Leonardo







 


giovedì 17 dicembre 2015

ALTRO CHE BYPASS !!!

Altro che Bypass tra via Rotelli e via Giovanni Paolo II, che aggraverebbe solo il problema, bisogna applicare un Piano di Mobilità Scolastica, chiudere le vie vicine al plesso durante l'entrata/uscita da scuola e far parcheggiare le auto in Baslenga mettendo in sicurezza gli attraversamenti pedonali su via del Lavoro.
Stiamo avvelenando l'aria che respirano i Bambini, bisogna tenere lontano le auto dal piazzale della scuola ed incentivare le famiglie a portare i bambini a scuola a piedi e in bici rendendo sicuri i percorsi ed aprendo la tangenziale dei bambini sull'arigine. Come abbiamo scritto qui: http://slowtowncasalmaggiore.blogspot.it/2015/12/non-aprite-quella-strada.html

Via Rotelli. Ci sono circa 20 auto in divieto di sosta sulla destra e quattro auto in mezzo alla strada che contemporaneamente sono in retromarcia sulla stricia continua e nel senso opposto.



Poi fanno le inversioni ad U e anche le auto parcheggiate sugli stalli a destra non rispettano le strisce, il parcheggio riservato ai disabili è costantemente occupato da chi non ne ha diritto.

Sulla sinistra auto parcheggiate sulla carreggiata in divieto e che devono anche fare l'inversione, intanto arrivano altre auto contromano perchè la carreggiata è già occupata.

Qui abbiamo due auto che invadono la corsia opposta e vengono incontro a chi esce, un furgone in ripartenza parcheggiato a destra in divieto di sosta e un'auto a destra che ha tagliato la strada a tutti per fare inversione.

E non si fermano, perchè sono in ritardo per l'entrata dei bambini a scuola come tutte le mattine, sei tu che devi stringerti tra le lamiere ....


Negli stessi minuti il parcheggio della Baslenga si presenta così:





venerdì 11 dicembre 2015

NON APRITE QUELLA .... STRADA !

Le notizie fatte trapelare sulla nuova mobilità scolastica davanti alla Scuola Marconi sono da film horror e più che delle proposte sensate sembrano delle provocazioni.
Leggiamo infatti che la soluzione ai problemi di Sicurezza dei Bambini e  di viabilità dell'utenza debole (Pedoni e Ciclisti)  davanti alle scuole si risolverebbe facendo una nuova strada che permetterebbe alle "AUTO di raggiungere il punto più vicino all'ingresso del plesso".

Ora ci chiediamo come sia possibile soltanto pensare di risolvere i problemi aggravandoli !

Ci chiediamo anche perchè il Comune stia pagando un Ingegnere per riprogettare la viabilità disastrata casalasca (anche quella delle scuole) e poi si cerchino idee altrove. 
Evidentemente la nostra proposta di incaricare un tecnico specializzato in Sicurezza stradale e in moderazione della velocità, zone30 e biciplan non era così assurda. Lo stesso Assessore Leoni dichiarò in Consiglio Comunale e sui media (tra le tante dichiarazioni poi smentite dai fatti) che avrebbe coinvolto il tecnico Matteo Dondè nella riprogettazione della viabilità, perchè persona molto preparata ed esperta, riconosciuto a livello nazionale tra i migliori nel suo campo. Perchè non è stato più richiamato? Perchè non è stato sostituito da altro tecnico di pari valore?

 Vi abbiamo chiesto di:
- chiudere le strade vicino alla scuola durante l'entrata/uscita degli alunni (Rotelli e Giovanni Paolo II), e lo abbiamo anche sperimentato il 29/5/2015.
- collegare il piazzale con l'argine maestro per fare una linea piedibus e la tangenziale dei bambini.
- mettere in sicurezza i percorsi casa-scuola a piedi e in bici.
- fare un paio di attraversamenti pedonali rialzati in via del Lavoro che colleghino la scuola con la palestra baslenga e il quartiere baslenga.
- attuare un Piano di Mobilità Scolastica
  
dopo un anno e mezzo di totale silenzio e a fronte di queste richieste di buon senso, che tutto il Mondo civilizzato sta attuando ormai da anni, proponete di intasare ancora di più la viabilità permettendo a centinaia di auto di infilarsi tra via Rotelli e via Giovanni Paolo II ?????
"Per raggiungere il punto più vicino all'ingresso del plesso"???
Proposta che non solo non risolve alcuna delle problematiche emerse, ma le peggiora, perchè quelle vie residenziali non sono adatte a ricevere un flusso di auto così elevato in un tempo ristretto. Aprendo una nuova strada tra via Rotelli e via Giovanni Paolo II si creerà proprio quell'"effetto imbuto" che si vuole risolvere, peggiorando ancora di più la qualità dell'aria respirata dai Bambini. 
La sicurezza dei Pedoni e dei Ciclisti che decido di andare a scuola senz'auto non sarà affatto assicurata da questo provvedimento, ma, anzi, pesantemente aggravata dall'aumento del traffico veicolare in via Adua con la presenza di un incrocio in curva (su via Rotelli) che già oggi è molto pericoloso e che diventerebbe il passaggio obbligato dei veicoli.
Fare una proposta di questo tipo inoltre ignora totalmente il fatto che i genitori alle ore 16 non possono fare uno "stop & go" ma devono parcheggiare l'auto e quindi si ripeterà il caos attuale con un nuovo pezzo di strada dove abbandonare l'auto in divieto di sosta.

E da ultimo ci chiediamo dove sono le politiche virtuose che servono ad incentivare l'uso della bici e dei piedi per andare a scuola? Perchè nonostante il traffico veicolare privato sia ormai al collasso si continua a privilegiarlo? Nonostante il nostro territorio come tutta la Pianura Padana sia la zona d'Europa con il più alto tasso di inquinamento dell'aria.

Sono le strade che creano il traffico e pensare, giunti nel 2015, di diminuirlo facendo altre strade per auto significa non conoscere la materia viabilità; cinque anni fa via Rotelli era chiusa e i bambini arrivavano comunque a scuola, la sua apertura ha determinato solo un aggravamento del traffico e non sarà certo una "via Rotelli 2" comoda per gli automobilisti che lo risolverà. 

Guardatevi intorno e copiate bene, i nuovi piani di mobilità scolastica prevedono tutti una "no car zone" di 500 metri tutto intorno alle scuole, per la sicurezza degli alunni, per la salubrità dell'aria, state andando nella direzione opposta. Fermatevi.


Giancarlo Simoni
Comitato Slow Town


qui trovate l'articolo:


“si sta pensando ad una soluzione proposta dal vice sindaco Vanni Leoni che preveda la creazione di un bypass tra via Giovanni Paolo II e via Rotelli, con un unico senso di marcia. In questo modo le auto potranno raggiungere il punto più vicino all’ingresso del plesso, fermarsi il tempo necessario per far scendere i bimbi e poi ripartire senza provocare imbottigliamenti. Il tutto, in completa sicurezza”.






 




PIANO DI MOBILITA' SCOLASTICA E CRITICITA' URBANE. SLOW TOWN: "PARTIAMO DALLA TANGENZIALE DI BAMBINI"

PIANO DI MOBILITA' SCOLASTICA E CRITICITA' URBANE. SLOW TOWN: "PARTIAMO DALLA TANGENZIALE DI BAMBINI"
foto di Nazzareno Condina.
Poche maestre, un solo genitore, due rappresentanti politici (Piccinelli per il Centrosinistra e Toscani per il Listone). Assente la maggioranza, impegnata forse in altri lidi ed in altre visioni globali. "Ma non è questo che importa, l'importante è aggiungere sempre qualche persona in più per far fronte comune, sulla strada". La strada è quella del Piano di Mobilità scolastica, depositato in comune nell'ottobre 2014 e neppure preso in considerazione. Ma la strada è pure quella che sta intorno ad un plesso scolastico nato male e cresciuto peggio per quanto riguarda la viabilità. Una trentina di posti auto "Per un movimento di un migliaio di persone ogni volta che la scuola apre o chiude, tra bambini, genitori, corpo docente e non docente". Ed è così che ogni volta è il caos. Un caos, presentato con tanto di slides esplicative, ricco di criticità, di passaggi pericolosi, di norme del Codice della Strada passate sotto silenzio. Emblematica la situazione di via Rotelli: il caos nel caos tollerato oltre il limite di ogni umana comprensione. "Un mese fa ci è andata bene - spiega Gian Carlo Simoni fondatore di Slow Town - perché una donna in retromarcia, uscendo da via Rotelli, ha preso di striscio una mamma. Avesse avuto con lei il bambino, ora saremmo qui a parlare di una tragedia. Perché qui funziona così, ci si muove sempre dopo, e non prima, bisogna aspettare gli eventi tragici per fare qualcosa". Qualcosa. Già, dal 15 settembre 2014, dall'esperienza del Bike To School in cui l'assessore alla partita e vicesindaco Giovanni Leoni era stato portato a toccare con mano tutte le problematiche legate alla viabilità urbana i problemi sono rimaste tali, nonostante le promesse, nonostante l'impegno promesso dello stesso assessore a porre mano alle questioni aperte. Qualcosa. Perché, dichiarazione dello stesso assessore: "Bisogna fare qualcosa per chi si muove in bicicletta". Le problematiche, le ciclabili non a norma sono ancora tutte lì, ferite aperte in una viabilità urbana che resta quella caotica di prima che le promesse fossero fatte e l'impegno fosse stato preso. Slow Town lancia l'ennesima proposta, così, tanto per iniziare o forse continuare un percorso che vede ogni proposta o quasi infrangersi contro il muro di gomma dei tempi biblici della politica e forse dello scarso interesse che la tematica riveste per la stessa politica. La tangenziale dei bambini "Con trenta metri di stradello e la messa in sicurezza di un'altra trentina di metri (quello che unisce il tratto arginale alle scuole, ndr) - spiega Simoni - avremmo creato un percorso tra centro e scuole assolutamente libero dalle macchine. Un percorso adatto a chi va a piedi o in bicicletta. E non servirebbe solo per quando si va a scuola o si torna a casa, ma per tutti gli spostamenti delle classi, costrette adesso ad affrontare parti di strade assolutamente non adatte". Una proposta accolta con entusiasmo anche dalle maestre presenti, che hanno sottolineato il pericolo che si incontra ogni volta che si decide con le classi di spostarsi verso il centro città. Si faranno promotrici, alla Marconi come alla Diotti, dell'iniziativa. "E' un primo passo - sottolinea Simoni mentre mostra le slides dei momenti critici ed alcune soluzioni promosse nel piano di mobilità scolastica depositato in qualche cassetto ai piani alti della politica - perché i problemi da risolvere sono tanti, ma se non si accetta di cominciare a ragionare dall'utenza debole, non ne usciamo fuori. Aggiungere strade per le auto ad altre strade, non è la soluzione, ma l'aggravare i problemi di una città che di problemi di viabilità ne ha già tanti. Io vado in bici e porto i miei figli in bici a scuola, ma sono il primo a capire chi porta i figli in macchina. Con queste strade, e con questa sicurezza, difficile dare loro torto. Più andremo avanti col tempo, più diventerà fondamentale intervenire ragionando dalla parte dell'utenza debole. Se pensate solo a quanta gente in più, per svariati motivi, si muove in bici o a piedi rispetto a qualche anno fa avrete già capito che ragionare partendo dall'utenza debole sarà sempre più importante". L'iniziativa è stata pure un richiamo alla politica, di cominciare a ragionare come le città più moderne e di avvalersi di tecnici qualificati per la mobilità dolce. "Un PUT senza un biciplan è il solito vecchio strumento che manterrà inalterati i problemi, perché se si parte a ragionare dalle auto, si è già fallito in partenza. Abbiamo avuto ed abbiamo la possibilità di coinvolgere i migliori tecnici italiani, qualcuno lo abbiamo già portato qui, qualcuno ha già dato la propria disponibilità per dare una mano". Gli ultimi in ordine di tempo dopo Dondé sono stati Enrico Chiarini (consigliere nazionale FIAB, ingegnere con indirizzo architettonico-strutturistico, di Montichiari, uno dei massimi esperti italiani) e la Polizia Stradale che è disponibile a dare una mano con i loro massimi esperti in materia. Lo stesso Comitato si è reso disponibile ad entrare in Commissione mettendosi a disposizione per trovare soluzioni. "Non ci interessa la primogenitura di quel che viene fatto, ci interessa che i problemi vengano risolti. Noi siamo qui, come sempre. La viabilità potrebbe essere il fiore all'occhiello di questa città". Naturalmente l'invito è - per ora - caduto nel vuoto. E, di fronte all'ultimo ghost bike, l'unica risposta data è stata quella dell'ennesima strada che si andrà ad aggiungere ad altre. Si continua a ragionare di macchine, e per macchine. Ed i problemi restano lì, sotto gli occhi di tutti. Ancora irrisolti.
                                                              Nazzareno Condina