CASALMAGGIORE - Non una data qualunque, ma una data simbolo, quella
della morte di Annamaria Benasi, vittima della strada. Vittima di una
strada in cui, per le utenze deboli si fa ancora troppo poco per la
sicurezza. Giovedì 3 dicembre alle ore 11, in via Guerrazzi e davanti al
parcheggio della Famila, sulla ciclabile posta dall'altra parte della
strada, verranno piazzate due bici bianche. Un modo
per ricordare le vittime della strada ma ancor di più un modo per
spingere la politica a fare, e fare presto per una situazione divenuta
oramai intollerabile. Un gesto simbolico, ma pieno di significato. A
portare avanti l'iniziativa il comitato Slow Town, da sempre in prima
linea per quel che riguarda la sicurezza stradale. Casalmaggiore, comune
che supera ormai le 15 mila anime, non ha un PUM (Piano Urbano
Mobilità) attualizzato, non ha un PUT (Piano Urbano del Traffico)
aggiornato (l'ultima revisione è di dieci anni fa) e neppure un piano
per la mobilità scolastica che tenga conto dell'utenza debole che ogni
giorno si muove sulle strade cittadine, nonostante un piano per la
mobilità scolastica sia depositato in comune ormai da tempo e senza
alcuna risposta. Casalmaggiore ha pure ciclabili non a norma con il
Codice della Strada e numerose altre criticità che interessano ciclisti,
pedoni, l'utenza debole. Per questo ormai da tempo, ed in rotta con i
tempi elefantiaci della politica, si chiede all'amministrazione di far
presto e soprattutto di fare. Le manifestazioni di ghost bike nascono
nei paesi anglosassoni per ricordare le vittime della strada. In questo
caso al ricordo si unisce una richiesta. Invero, la solita portata
avanti ormai da tempo tra accuse varie e rifiuti di incontri che
sottolineano una debolezza della politica nel mettere mano ai problemi.
La ghost bike cittadina vuole essere l'ennesimo richiamo alla politica.
Un richiamo al fare, verbo passato per troppe volte sotto l'uscio.
Investito sulle strade polverose della politica e della sua lentezza.
Nazzareno Condina
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