giovedì 11 dicembre 2014

Città e Biciclette


HAPPY BIKE COPERTINA

Nel corso degli anni si è sviluppato un modello urbano che ha impoverito le funzioni sociali ed economiche, snaturando la natura relazionale di città, creando distanza e incrementando il senso di alienazione delle persone. Oltre ad occupare lo spazio fisico delle città, le auto hanno anche limitato fortemente il diritto di muoversi con il corpo, di giocare, di vivere di più il proprio quartiere ed essere felici.
Attività come camminare, andare in bicicletta, incontrare gli altri, sono state spesso escluse dalla dimensione collettiva.
Ecco che diventa indispensabile restituire gli spazi urbani alle persone, limitando drasticamente l’uso delle auto, migliorando il trasporto pubblico di massa e incoraggiando l’uso della bici.
È possibile misurare la felicità di una città? Chiaramente no. Non esiste una misurazione oggettiva valida per tutti gli individui, le variabili sono diverse e cambiano da soggetto a soggetto. Tuttavia, molti studiosi sono convinti dell’esistenza di una scala di valutazione del benessere in cui si tiene conto non soltanto del reddito percepito, ossia quanto guadagniamo, ma anche il come ci sentiamo.
Qual è il compito di una città? Che bisogni deve soddisfare?
Le città dovrebbero cercare di massimizzare la gioia e ridurre al minimo le difficoltà. Dovrebbero riconoscere che le persone desiderano il contatto umano e capire l’urgente bisogno di spazi pubblici in cui poter giocare, pedalare, camminare ed essere felici.
Foto tratta da bicizen.it
Progettare la città del domani significa soprattutto abbandonare l’idea della vecchia mobilità in cui l’automobile è il principale mezzo di spostamento e abbracciare una cultura nuova di trasporto in cui prevalgono i valori dell’esperienza umana e i bisogni profondi delle persone.
La bicicletta, quindi, non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un punto d’osservazione. Andare in bicicletta è un’occasione per cambiare lo sguardo sulla città, per vederla con occhi nuovi e viverla in maniera diversa.

Questo articolo è tratto da Happy bike (Marotta&Cafiero). Il libro raccoglie analisi sui deliri del dominio dell’auto, illustra le ragioni che portano a considerare la bici come strumento di trasformazione urbana e mostra come l’uso della bicicletta sia fonte di cambiamento personale e di felicità, in grado di sottrarre tempo alla frenesia quotidiana. Il libro si conclude con alcuni suggerimenti alle amministrazioni locali sulle possibili azioni da intraprendere nel breve e medio periodo.

* Alfredo Bellini si occupa da oltre dieci anni di politiche di mobilità urbana e ciclistica. Dal 2006 utilizza ogni giorno la bicicletta per muoversi nella sua città, Napoli. Fondatore del magazine BiciZen.it, tra i blog di biciclette più letti in Italia, nel 2012 ha contribuito a promuovere il movimento Salvaiciclisti.
L’adesione di Alfredo alla campagna 2014 di Comune, Ribellarsi facendo, è leggibile qui: In bicicletta per vivere meglio e felici.
Tratto da:
 http://comune-info.net/2014/12/citta-bicicletta/
 

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