giovedì 17 novembre 2016

TESTA E CUORE: PERCHE' SI VINCONO I BANDI.



Il recupero di una strada cittadina e di un parco come “Bene Comune” ed il coinvolgimento dei Bambini/Ragazzi in un progetto di rigenerazione urbana sono un'accoppiata vincente per stimolare la partecipazione dal basso e la cittadinanza attiva. Al di la’ di chi è impegnato nel sociale ed in azioni di volontariato non è banale riuscire a coinvolgere larghi strati della popolazione su un progetto sia per le Istituzioni sia per le Associazioni. La delega e l'apatia nelle persone per la mancanza di tempo ed interesse la fanno da padrone purtroppo ai giorni nostri, e per molti è comodo criticare l'operato altrui, piuttosto che impegnarsi in prima persona. Abbiamo però sperimentato in questi anni di attività con la comunità Casalasca che per indurre le persone all'azione ci sono due leve formidabili. La prima è quella di cambiare le loro abitudini di spostamento. Introdurre ad esempio una zona30 in trecento metri di strada piazzando 15 alberi di alto fusto in mezzo alla carreggiata per rallentare le auto ha creato un grande interesse, tale da spingere in pochi giorni un migliaio di persone a firmare una petizione, affinchè la sperimentazione rimanesse per sempre ed allo stesso tempo ha stimolato una petizione contraria di duecento persone che pur riconoscendo l'utilità della sperimentazione volevano che si ottenesse lo stesso risultato, ma con altri metodi. Per mesi forte è stato il dibattito in città tra favorevoli e contrari, ed anche sui media, ed al di là delle polemiche normali in questi casi, si sono riavviati quei meccanismi di scambio di opinione che rendono una comunità viva, trovare punti d'incontro nelle reciproche differenze permette infatti di crescere, di conoscersi, di creare relazioni con vicini di casa a cui prima si rivolgeva solo un saluto di cortesia. Nel 2014 decine gli abitanti di una via intera si sono radunati nel vicino parchetto per discutere su cosa fare e non fare, una scena inusuale per i nostri tempi, giovani, anziani, genitori, nonni, tutti insieme accumunati da un luogo. A quella riunione sono poi succedute molte altre riunioni più piccole tra vicini, all'interno di case fino ad allora mai visitate e viste solo dal pianerottolo. I turni su chi annaffia le piante, chi va in vacanza, quando e chi ci sostituisce, i bambini che giocano tra loro intanto che gli adulti parlano di “cose serie”, una serie di meccanismi di socialità improvvisi scaturiti da una semplice rivisitazione della strada. Da li ci siamo accorti quanto possa essere potente e rigenerante per le persone e la comunità un cambio di paradigma improvviso come una zona30 ben progettata.
Allo stesso tempo abbiamo scoperto come il tema “Bambini” possa anch'esso fare da collante in una comunità, sia perchè i genitori sono ben disposti verso la propria prole che vogliono proteggere e rendere felice, sia perchè i bambini con la loro positività si trasformano in insegnati per i loro genitori. Molti ci dicono che sono costretti a portare a scuola i bambini a piedi e in bici, quando organizziamo la giornata walkbiketoschool, perché obbligati dai loro figli. Il tema bambini permette anche di avere la porta aperta in ogni luogo e di bloccare in partenza chi solo per interesse personale rema contro il cambiamento, consapevoli di non poter opporsi ad una attività in favore dei più piccoli. Ecco che sono i genitori che si presentano con i figli a pitturare i giochi del parchetto, a donare i libri per il bookcrossing, a dare una mano per realizzare uno stradello di collegamento fra la scuola e l'argine maestro, che costerebbe migliaia di euro se realizzato dal Comune.
Per questo riteniamo che questo progetto di rigenerazione urbana che coinvolge sia la strada ed il parco che le nuove generazioni abbia in sé una grande potenzialità per la città di Casalmaggiore, potendo rappresentare solo l'inizio di un percorso di coinvolgimento di ampi strati della popolazione e del territorio, delle altre vie e delle piazze, dei parchetti, coinvolgendo scuole, altre associazioni e singoli cittadini e quartieri, come abbiamo sperimentato a maggio nell'ultimo evento la città dei bambini, che ha visto coinvolte tantissime associazioni che si sono offerte spontaneamente di aiutarci.
A tutte queste attività, per essere continuative e incisive sul territorio manca soltanto il sostegno economico visto che per cambiare le abitudini delle persone occorre fare degli interventi strutturali e non bastano eventi o sperimentazioni temporanee, ci auguriamo quindi che la Fondazione Comunitaria veda in questo progetto una opportunità non solo per la Comunità di Casalmaggiore, ma anche per tutto il territorio cremonese e lo sostenga.

1 commento:

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