lunedì 13 aprile 2015

La Strada Giusta


“LA STRADA GIUSTA”: A MUGGIA LA PRIMA ZONA 30

Da Cerei alla rotonda del Pilon: sarà questa la prima zona 30 del Comune di Muggia progettata secondo i più elevati standard attuati in tutta Europa.
Ma di cosa si parla esattamente? Di strade urbane di quartiere dove il limite di velocità viene ridotto a 30 km/h attraverso interventi strutturali e di segnaletica di moderazione del traffico.
Realtà forse non ancora abbastanza diffuse in Italia, le cosiddette “Zone 30” rappresentano una importante forma di intervento urbanistico nella viabilità urbana permettendo, attraverso la riduzione della velocità, una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni.

prima-parte-separata“È un intervento fortemente voluto e di cui andiamo fieri –ha fatto sapere l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Finocchiaro- mirato alla creazione di una diversa gerarchia modale in quella zona. Così facendo, abbiamo innalzato il valore della pedonalità e della ciclabilità in un’area prossima, tra l’altro, alle nostre scuole e agli impianti sportivi -e quindi frequentata quotidianamente dai nostri ragazzi- non solo potenziando l’attenzione sulla sicurezza stradale, ma anche aumentando la qualità della vita e, al contempo, il valore del nostro territorio”.

Un elemento qualificante dell’azione di governo di questa Amministrazione che dà una forte risposta  alle promesse  fatte ai cittadini, e vede, quindi, oltre all’indubbia valenza dell’intervento sul piano del risanamento della strada, dell’arredo urbano e della riqualificazione dell’intera area, l’importante introduzione di una limitazione della velocità che si realizza anche quale riequilibrio, all’interno del settore della mobilità, tra spazio dedicato al traffico motorizzato e spazio dedicato alla mobilità pedonale e ciclabile.

Nello specifico, si sono quindi introdotte, in prossimità delle fermate del bus, quattro strettoie con attraversamenti pedonali protetti, che obbligano gli autoveicoli a rallentare istituendo di fatto un senso unico alternato.
Sono stati, inoltre, adottati tutti gli accorgimenti che permetteranno l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ma in particolare per i portatori di disabilià: dalle rampe con adeguate pendenze per gli accessi strada-marciapiede-casa,  alle mattonelle tattiloplantari per ipovedenti su tutti gli attraversamenti pedonali, i passi carrai e, ovviamente, sulla rotonda delle sei vie. Particolare cura è stata posta anche nella scelta dei materiali con conglomerati bituminosi anti scivolo e pavimentazioni in arenaria.

seconda-parteChiaramente il progetto ha dovuto fare i conti con le sezioni ristrette della via dei Crevatini e, di conseguenza, non sempre si è riusciti a realizzare i marciapiedi su entrambi i lati (cosa che sarebbe stata possibile solo espropriando i giardini delle case). “Ma la mobilità diversa è proprio questa: paradossalmente, ribaltando le gerarchie d’utilizzo della strada a favore delle categorie deboli, a volte i marciapiedi non servono” mette ben in luce Finocchiaro.
E in questo scenario, giova ricordare la situazione da cui si partiva: una strada senza marciapiedi, con canalette laterali a cielo aperto, con asfalti degradati e scivolosi e impianti inadeguati.

“E questo perché solo una tutela delle categorie deboli ed una politica attenta alle loro esigenze può ricondurre alla riqualificazione degli spazi collettivi ed a città vivibili per tutti” ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici concludendo “ed il tutto è stato reso possibile, lo ricordiamo, da una gestione oculata del ribasso d’asta del progetto Tradomo, un progetto che aveva come finalità il miglioramento dei collegamenti sostenibili tra due stati. Non solo, dunque, siamo riusciti con quel progetto a meritare dei Fondi Europei, ma, operando con accortezza, abbiamo potuto intervenire con altri lavori complementari e lo abbiamo fatto con la massima trasparenza -attraverso gare ad evidenza pubblica- offrendo la possibilità di far lavorare ben quattro imprese e relativo indotto in un momento storico di indubbia crisi del settore”.

I lavori complementari del progetto Tra domo, si ricorda, sono iniziati questa settimana e verranno ultimati entro due mesi.

La rotatoria delle “sei vie”, pertanto, con i nuovi attraversamenti pedonali ed il miglioramento e la risoluzione dei numerosi punti di conflitto di un incrocio tradizionale, completa soltanto, di fatto, un intervento di più ampio respiro all’insegna anche della mobilità sostenibile.
Un intervento che si colloca “nella strada giusta”!!

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