venerdì 24 aprile 2015

Meno carta nella cassetta postale

Un esempio virtuoso da copiare: Riduciamo i Rifiuti in città Ogni famiglia riceve a casa ogni anno circa 15 kg di pubblicità cartacea. Nella sola città di Brescia questo fenomeno significa la produzione di oltre 1.400 tonnellate annue di rifiuti di carta. A tal proposito Aprica e Regione Lombardia hanno avviato un progetto pilota nella Circoscrizione Sud di Brescia finalizzato alla riduzione di queste quantità. Ad ogni famiglia è stata inviata una lettera corredata di un adesivo da apporre sulla propria cassetta postale per segnalare la volontà di non ricevere volantini pubblicitari. Il progetto è stato sottoposto ad un monitoraggio che ha evidenziato l’adesione del 14% delle famiglie residenti nel territorio coinvolto. Per garantire alle catene della grande distribuzione forme alternative di diffusione dei volantini pubblicitari, saranno collocati in alcune farmacie, edicole e sedi della Circoscrizione Sud, espositori in cui i cittadini potranno prelevare i volantini promozionali. Questa soluzione permetterà alle catene commerciali di veicolare i propri messaggi pubblicitari riducendo la stampa cartacea di volantini.

lunedì 13 aprile 2015

La Strada Giusta


“LA STRADA GIUSTA”: A MUGGIA LA PRIMA ZONA 30

Da Cerei alla rotonda del Pilon: sarà questa la prima zona 30 del Comune di Muggia progettata secondo i più elevati standard attuati in tutta Europa.
Ma di cosa si parla esattamente? Di strade urbane di quartiere dove il limite di velocità viene ridotto a 30 km/h attraverso interventi strutturali e di segnaletica di moderazione del traffico.
Realtà forse non ancora abbastanza diffuse in Italia, le cosiddette “Zone 30” rappresentano una importante forma di intervento urbanistico nella viabilità urbana permettendo, attraverso la riduzione della velocità, una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni.

prima-parte-separata“È un intervento fortemente voluto e di cui andiamo fieri –ha fatto sapere l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Finocchiaro- mirato alla creazione di una diversa gerarchia modale in quella zona. Così facendo, abbiamo innalzato il valore della pedonalità e della ciclabilità in un’area prossima, tra l’altro, alle nostre scuole e agli impianti sportivi -e quindi frequentata quotidianamente dai nostri ragazzi- non solo potenziando l’attenzione sulla sicurezza stradale, ma anche aumentando la qualità della vita e, al contempo, il valore del nostro territorio”.

Un elemento qualificante dell’azione di governo di questa Amministrazione che dà una forte risposta  alle promesse  fatte ai cittadini, e vede, quindi, oltre all’indubbia valenza dell’intervento sul piano del risanamento della strada, dell’arredo urbano e della riqualificazione dell’intera area, l’importante introduzione di una limitazione della velocità che si realizza anche quale riequilibrio, all’interno del settore della mobilità, tra spazio dedicato al traffico motorizzato e spazio dedicato alla mobilità pedonale e ciclabile.

Nello specifico, si sono quindi introdotte, in prossimità delle fermate del bus, quattro strettoie con attraversamenti pedonali protetti, che obbligano gli autoveicoli a rallentare istituendo di fatto un senso unico alternato.
Sono stati, inoltre, adottati tutti gli accorgimenti che permetteranno l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ma in particolare per i portatori di disabilià: dalle rampe con adeguate pendenze per gli accessi strada-marciapiede-casa,  alle mattonelle tattiloplantari per ipovedenti su tutti gli attraversamenti pedonali, i passi carrai e, ovviamente, sulla rotonda delle sei vie. Particolare cura è stata posta anche nella scelta dei materiali con conglomerati bituminosi anti scivolo e pavimentazioni in arenaria.

seconda-parteChiaramente il progetto ha dovuto fare i conti con le sezioni ristrette della via dei Crevatini e, di conseguenza, non sempre si è riusciti a realizzare i marciapiedi su entrambi i lati (cosa che sarebbe stata possibile solo espropriando i giardini delle case). “Ma la mobilità diversa è proprio questa: paradossalmente, ribaltando le gerarchie d’utilizzo della strada a favore delle categorie deboli, a volte i marciapiedi non servono” mette ben in luce Finocchiaro.
E in questo scenario, giova ricordare la situazione da cui si partiva: una strada senza marciapiedi, con canalette laterali a cielo aperto, con asfalti degradati e scivolosi e impianti inadeguati.

“E questo perché solo una tutela delle categorie deboli ed una politica attenta alle loro esigenze può ricondurre alla riqualificazione degli spazi collettivi ed a città vivibili per tutti” ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici concludendo “ed il tutto è stato reso possibile, lo ricordiamo, da una gestione oculata del ribasso d’asta del progetto Tradomo, un progetto che aveva come finalità il miglioramento dei collegamenti sostenibili tra due stati. Non solo, dunque, siamo riusciti con quel progetto a meritare dei Fondi Europei, ma, operando con accortezza, abbiamo potuto intervenire con altri lavori complementari e lo abbiamo fatto con la massima trasparenza -attraverso gare ad evidenza pubblica- offrendo la possibilità di far lavorare ben quattro imprese e relativo indotto in un momento storico di indubbia crisi del settore”.

I lavori complementari del progetto Tra domo, si ricorda, sono iniziati questa settimana e verranno ultimati entro due mesi.

La rotatoria delle “sei vie”, pertanto, con i nuovi attraversamenti pedonali ed il miglioramento e la risoluzione dei numerosi punti di conflitto di un incrocio tradizionale, completa soltanto, di fatto, un intervento di più ampio respiro all’insegna anche della mobilità sostenibile.
Un intervento che si colloca “nella strada giusta”!!

venerdì 10 aprile 2015

A cosa servono i 130.000 euro

Dopo mesi dall'approvazione del progetto definitivo della zona30 di via Baldesio da parte della Giunta del Comune di Casalmaggiore riteniamo opportuno, come Comitato Slow Town, anche se non è di nostra competenza, viste le continue polemiche pretestuose e inadeguate apparse sui giornali, sui social network e addirittura in Consiglio Comunale, che hanno creato disinformazione e smarrimento nella popolazione residente,  chiarire che il costo di realizzazione di 130.000,00 euro non ha alcuna relazione diretta con la messa in sicurezza della strada ed in particolare con la moderazione della velocità dei veicoli a motore realizzata nella sperimentazione Slow Town nel 2014.
Per realizzare la moderazione della velocità attraverso le scicane ed il restringimento della carreggiata a tre metri in via Baldesio sono sufficienti circa 10 mila euro tra segnaletica stradale ed arredo urbano.
Infatti, il progetto approvato dal Comune non prevede solo ed esclusivamente l'introduzione della moderazione a 30 km orari dei veicoli. Introducendo i concetti di "strada condivisa" e di "accessibilità" tra i vari utenti della strada (con priorità all'utenza debole quali disabili, anziani e bambini)  si è deciso di fare interventi strutturali importanti sia sulla carreggiata sia sui marciapiedi in porfido, in alcuni casi prevedendone la totale rimozione o allargamento. Nel fare questo si è deciso anche di sanare, perchè previsto dalla legge, le innumerevoli violazioni al codice della strada che i progetti e le ristrutturazioni precedenti avevano causato in particolar modo nell'incrocio tra via Baldesio e via del Lino e nella rotondina tra via Baldesio/via Romani/via Italia/via Giordano Bruno. 

I marciapiedi di via Baldesio, come in quasi tutte le vie del contro storico di Casalmaggiore non sono a norma, perchè in molte parti hanno una larghezza inferiore all' 1,5 metri così come previsto dal CdS. Questo nella pratica quotidiana comporta che ogni qualvolta due persone si incrociano sul marciapiede una delle due è costretta a scendere sulla carreggiata, rischiando di essere travolta dalle auto in transito, che, come abbiamo visto dalle rilevazioni di velocità effettuate dalla Polizia municipale, passano a velocità di molto superiori a quelle consentite toccando picchi di oltre 80 all'ora sui rettilinei, velocità di impatto che causerebbe la morte quasi certa dell'investito.
Inoltre, su questi marciapiedi, non a norma, non vi possono transitare delle carrozzine per disabili ne in molti casi anche i passeggini per i Bambini (ne il carrello portazaini del piedibus che passa nella via).
Se chi si appella al costo dell'intervento per opporsi alla sua realizzazione si fosse letto con attenzione la suddivisione dei 130 mila euro tra le varie linee di spesa si sarebbe facilmente accorto che solo il 10% (quindi circa 10/15 mila euro) di tale cifra servirà per la segnaletica orizzontale e verticale e per l'arredo urbano e che il restante importo verrà utilizzato per l'accessibilità dei disabili e per rimettere in sicurezza i due incroci citati. 

I tre interventi più costosi quindi serviranno per:

1. Rifare a norma la prima parte di via Baldesio partendo dalla piazza Garibaldi fino all'incrocio con via del Lino, tratto di strada che prevede la totale rimozione dei marciapiedi.

NUOVO PRIMO TRATTO DI VIA BALDESIO

2. Rifare l'incrocio tra via Baldesio e via del Lino che attualmente, fatto gravissimo, non prevede il passaggio pedonale. Tale incrocio fra l'altro assume una rilevanza importante non solo per gli abitanti delle vie limitrofe, ma anche per tutti coloro che dalla Piazza Garibaldi e viceversa si spostano verso il Lido Po e l'argine maestro.

NUOVO INCROCIO TRA VIA BALDESIO E VIA DEL LINO

3. Rifare la rotondina in fondo a via Baldesio che attualmente non prevede il passaggio dei pedoni e nemmeno un collegamento sicuro per le famiglie con Bambini che si recano al parchetto di via Italia.

NUOVA ROTONDINA CON PASSAGGI SICURI PER PEDONI

Ci auguriamo, pur nella semplicità e limitatezza dell'esposizione, di aver chiarito ai più i dettagli di spesa. Lasciamo a voi il giudizio sulla qualità/necessità degli interventi, le immagini d'altronde parlano da sole. Casalmaggiore interventi di riqualificazione/rigenerazione di questo livello a favore dell'utenza debole non li ha mai fatti, crediamo però che si debba dare una giusta informazione affinchè i cittadini, in autonomia, si creino una propria opinione avendo a disposizione tutte le informazioni, evitando di fare confusione tra "moderazione della velocità" dei veicoli e "rigenerazione urbana" che sono concetti complementari, ma differenti anche nei costi realizzativi. Moderare la velocità ha costi realizzativi relativamente bassi, rigenererare e sanare tutte le irregolarità nel centro storico, anche a causa della presenza del porfido, è e sarà molto costoso.