venerdì 22 giugno 2018

LETTERA APERTA ALLA FONDAZIONE CARIPLO

SPERIMENTAZIONE MAGGIO 2014

REALIZZAZIONE GIUGNO 2018

"Casalmaggiore 2.0" dal Sogno all’Incubo?


Per capire cosa sta succedendo a Casalmaggiore sul Bando finanziato dalla Fondazione Cariplo con 100 mila euro bisogna tornare al maggio 2014.

Qui il testo completo:

https://drive.google.com/file/d/1p5kUO9olNKaOQPKTtFF3TsWqQ7i3jUWV/view


Nel 2014 alcune Associazioni ed alcuni Residenti di Via Baldesio organizzarono una sperimentazione di zona30 progettata da un tecnico specializzato, l’Architetto Matteo Dondè, che prevedeva, oltre alla moderazione della velocità, l’installazione di arredo urbano e di piante di medio e alto fusto in mezzo alla strada.


La sperimentazione, la terza in Italia, ebbe così tanto successo che fu prorogata per tre mesi dai due giorni iniziali anche grazie ad una raccolta firme che raggiunse in poche settimane il migliaio di adesioni in un paese di quindicimila abitanti.


Il futuro Sindaco al riguardo fece una dichiarazione inequivocabile sui quotidiani locali ed anche l’opposizione si dichiarò favorevole:

"Desidero intervenire ringraziando gli organizzatori del progetto "Slow Town", - ha spiegato Filippo Bongiovanni - il Gruppo del Gasalasco con la collaborazione di Persona Ambiente di Damiano Chiarini e tutto lo staff di volontari. Sono rimasto veramente stupito ed impressionato, verificandolo in prima persona, dalla bontà del progetto e l'ho condiviso con la mia squadra. Una proposta intelligente, peraltro compatibile con il codice della strada, che consentirebbe di risolvere molteplici problemi nel centro storico della nostra città: sull'aspetto della sicurezza stradale per pedoni e ciclisti, ma anche sul versante della socialità, un traffico rallentato e un arredo urbano migliore invogliano i cittadini, ma soprattutto le famiglie coi loro bambini, a riversarsi sulle strade e a ritrovare quegli spazi che si erano perduti, di conseguenza anche le attività commerciali ne gioverebbero. I dati presentati dall'architetto Matteo Dondè, che ho avuto il piacere di conoscere, la dicono lunga sugli effetti benefici anche per il commercio. Vedendo così via Baldesio, penso che molte altre vie del centro storico si possano prestare alla stessa soluzione, facendo rifiorire la città nella lotta contro il degrado. Credo sia un progetto fantastico da mandare in porto nel corso del nuovo mandato amministrativo. Ho quindi sottoscritto con entusiasmo la proposta di rendere definitivo il limite dei 30 orari per la circolazione dei veicoli e il posizionamento degli arredi urbani. Sarei felice con la mia squadra di governo della città, di collaborare con gli organizzatori di questo straordinario evento, che hanno dimostrato passione disinteressata per la loro comunità, fantasia e capacità di servizio. Queste sono le iniziative che ci piacerebbe sostenere per il futuro".


L’architetto Dondè fu incaricato di progettare la via a fine 2014, progetto che rimase in un cassetto del Comune in attesa di essere finanziato da qualche bando.
L’assessore competente scrisse ai giornali e presentò il progetto a dicembre di quell’anno:


Nel 2015 l'Amministrazione, dopo aver convocato nel mese di febbraio l’Architetto Dondè insieme al Comitato Slow Town e all’ufficio bandi, individuò nel bando “Comunità Resilienti” sempre di Fondazione Cariplo una possibilità di finanziamento, ma, arrivati alla scadenza di maggio e con il progetto già scritto inspiegabilmente non fu presentato.

Nel luglio 2016, dopo nostre continue sollecitazioni pubbliche, l'Amministrazione decise di partecipare al Bando Emblematici Minori della Provincia di Cremona utilizzando proprio il progetto preliminare commissionato in precedenza all’Architetto Dondè, progetto scritto a quattro mani dall’ufficio bandi e dal Comitato Slow Town come si evince dalla conferenza stampa di allora:


Il progetto prevedeva il coinvolgimento diretto di alcune Associazioni ed in particolare di “Persona Ambiente”, del “Comitato Slow Town” e della “Rete Negozi Amici”, che erano fautrici della sperimentazione del 2014 e che in parte risiedono nella zona.

A novembre 2016 esce la notizia che la Fondazione Cariplo ha deciso di finanziare il progetto:


Da quel momento cala il silenzio, l'amministrazione fa passare il tempo senza convocarci, non coinvolge l’architetto Dondè nel progetto definitivo, non procede con la selezione dei due facilitatori, non presenta il progetto vincitore ne alla Comunità ne ai residenti, ne coinvolge i residenti nella co-progettazione come prevede il progetto (segue).

Dopo continue pressioni da parte nostra affinché inizi il progetto arriviamo alla selezione di un solo facilitatore a dicembre 2017, che di fatto fino ad aprile 2018 non svolge alcuna attività ne viene formato da personale specializzato come prevede il bando, mentre i lavori stradali del secondo e terzo lotto partono a fine gennaio 2018, 14 mesi dopo l’aggiudicazione del bando, in gravoso ritardo senza motivo.


Nel frattempo l’Associazione Persona Ambiente insieme al Comitato Slow Town organizzano eventi di grande successo e partecipazione nella via Baldesio e nel parco oggetto del bando e in altre zone della città e frazioni coinvolgendo i commercianti sia a maggio 2017 sia a maggio 2018 senza alcun sostegno economico esterno come invece era previsto dal bando:



L’altra Associazione “Il Torrione”, inserita dal Comune nel bando, ad oggi non ha svolto alcuna attività.

    PARTECIPAZIONE CIVICA

A quasi due anni dall'aggiudicazione del bando l'Amministrazione non ha svolto alcuna attività di “partecipazione civica”, nessun evento, nessun laboratorio, nessun convegno come invece prevedeva il progetto soprattutto nella fase iniziale:

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“avviare modalità innovative di co-progettazione e co-gestione dei beni comuni”

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“Il progetto prevede la messa in campo di un processo per coinvolgere cittadini, terzo settore, attività economiche ed amministratori pubblici in un dialogo costruttivo volto alla definizione di un modello di sviluppo per il territorio e di una serie di attività che, nel breve, medio e lungo periodo, possa portare al raggiungimento di un obiettivo comune. La partecipazione attiva della cittadinanza è quindi un elemento essenziale per la buona riuscita del progetto

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“...si vuole dimostrare che le soluzioni ai problemi del traffico e della tutela della qualità ambientale e urbana delle nostre città si possono trovare solo con la partecipazione dei cittadini, nella ricerca di soluzioni e con la condivisione delle scelte di programmazione”

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“Iniziative volte a diffondere ed incrementare la cultura della partecipazione, estendendo la partecipazione alla società civile e non solo agli addetti ai lavori e promuovendo non solo a livello istituzionale ma soprattutto verso la cittadinanza la partecipazione con l’ausilio di processi e strumenti di carattere innovativo.
Si tratta di laboratori/eventi/convegni in cui saranno adottate tutte le tecniche e metodologie per organizzare e gestire il processo partecipativo, per dare agli abitanti modo di collaborare al progetto condiviso di una parte della città. Il metodo dell’ascolto degli abitanti, finalizzato alla raccolta di informazioni e di sensibilità del territorio, arricchirà di maggiore qualità il progetto, facendo tesoro della fantasia dei partecipanti, ed amplierà la capacità percettiva dei fabbisogni dei cittadini.”

L’unico “Facilitatore di Comunità” selezionato nel dicembre 2017 ha iniziato ad operare attraverso un sondaggio scritto distribuito nella via nel maggio 2018 e raccolto tramite i negozi presenti. Facilitatore che non è stato presentato alla Comunità pubblicamente e che sta incontrando ovviamente grandi difficoltà nell’interagire con i cittadini non avendo ricevuto la doverosa legittimità pubblica. In pochissimi hanno riconsegnato il sondaggio, segno del totale fallimento del Comune nel coinvolgere i residente su questo progetto. Un sondaggio che fra l’altro arriva in ritardo, a cantiere aperto e di cui non si capisce la finalità. O si chiede di partecipare attivamente prima di procedere oppure si chiede il grado di soddisfazione dopo la chiusura dei lavori. Cosa penserà la popolazione di un progetto lasciato a metà? Con un incrocio lasciato a metà? Mancante del primo lotto e dell’elemento caratterizzante, l’arredo e il verde urbano?

In data 28 maggio 2018 durante il Consiglio Comunale il presidente della Commissione Urbanistica nonché consigliere di maggioranza del Comune nel suo intervento pubblico ha dichiarato che non verrà installato il verde in via Baldesio come si evince dallo streaming:



Questa dichiarazione pubblica, che nessuno ha smentito, avvalora e rende certa la nostra preoccupazione, già espressa via mail e al telefono alla Fondazione Cariplo nei giorni scorsi, sulla reale volontà del Comune di completare il progetto così come previsto, dato che ormai da un paio di mesi i lavori stradali sono fermi, il lotto uno non sia stato affidato ad alcuna ditta e siano state ridisegnate le strisce a terra nell’incrocio lasciato a metà, mentre al posto dell’arredo urbano vi sono dei manufatti di plastica.

Informazioni che riceviamo casualmente a riprova che il Comune non sta affatto dialogando ne con la popolazione residente ne soprattutto con le Associazioni coinvolte nel progetto, tenute all’oscuro di tutto.

RIGENERAZIONE URBANA

Come si evince dal testo:

https://drive.google.com/file/d/1p5kUO9olNKaOQPKTtFF3TsWqQ7i3jUWV/view

Il progetto Casalmaggiore 2.0 si basa su due attività fondamentali, la “partecipazione dal basso” e la “rigenerazione urbana” attraverso l’installazione di arredo e verde urbano. Entrambe le attività ad oggi non sono state svolte. La prima doveva essere implementata soprattutto all’inizio del progetto e la seconda doveva essere installata al termine dei lavori stradali. I lavori stradali, di moderazione della velocità degli automezzi con gli attraversamenti pedonali rialzati e le chicane, non sono il progetto finale, ma solo la condizione per riportare sicurezza nella strada.

L’arredo urbano e soprattutto il verde nel 2014 furono l’elemento caratterizzante che rese la sperimentazione di successo e che permise il coinvolgimento dei residenti.

Anche in questo caso la rigenerazione urbana è assente, perché gli spazi recuperati nel lotto due in favore dei pedoni sono stati lasciati completamente vuoti nonostante il progetto prevedesse:

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“La nuova disposizione, oltre a ridurre la velocità dei veicoli a motore, ha consentito di ricavare nuovi spazi lungo la via per l’inserimento di nuovo arredo pedonale e piante di varie dimensioni fornite dai vivai della zona, in modo da migliorare la qualità della strada come spazio pubblico, trasformandola da solo asse di scorrimento del traffico veicolare a spazio di relazione tra una pluralità di utenti e di funzioni, favorendo di conseguenza la vivibilità, la convivenza e la socializzazione.”

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“...interventi di riqualificazione e arredo urbano.”

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“...il progetto prevede la riqualificazione dello spazio non utilizzato attraverso l’inserimento di alberature, sedute, arredo urbano e portabiciclette.”

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“Abbellire il centro e le strade commerciali può essere quindi una soluzione attrattiva, sia nei confronti dei cittadini che dei turisti, ed un forte marketing territoriale può attrarre nuovi consumatori.”

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“Anche in questo caso la nuova disposizione, oltre a ridurre la velocità dei veicoli a motore, consente di ricavare nuovi spazi lungo la via per l’inserimento di nuovo arredo e verde urbano”

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RISULTATI ATTESI

I vantaggi derivanti dalla rigenerazione urbana saranno subito evidenti:
- i nuovi arredi e le piante miglioreranno, in maniera evidente, la qualità e la vivibilità della strada...gradatamente le persone riprenderanno possesso della strada per passeggiare in tranquillità o sedersi a fare quattro chiacchiere approfittando delle nuove sedute…..



LOTTO N.1 LAVORI STRADALI


Attualmente i lavori del lotto n.1 dalla piazza Garibaldi all’incrocio con via del Lino sono stati sospesi.
Se i lavori del primo lotto non verranno eseguiti come previsto dal progetto ciò comporterà che i disabili non avranno il percorso sicuro e continuo dalla Piazza Garibaldi al parco di via Italia. Progetto che prevede l’allargamento dei marciapiedi lungo la via, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza dei pedoni sui due angoli in piazza Garibaldi attraverso un allargamento dei marciapiedi che, proteggendo i pedoni, obbligheranno gli automobilisti ad entrare nella via Baldesio a velocità moderata. 

IN BLU IL PERCORSO SICURO PER I DISABILI DALLA PIAZZA GARIBALDI E LE 5 ISOLE ALL'INCROCIO

Questo non solo è previsto nel progetto preliminare dell’Architetto Dondè, inserito nel bando, ma anche indicato con precisione nelle seguenti pagine:

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...da Piazza Garibaldi fino all’incrocio con via Italia compreso..”

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“- LOTTO 1 da P.zza Garibaldi all’incrocio con via Del Lino”

Pag. 21

“Allo stato attuale, lungo il primo tratto di via Baldesio è evidente l’assenza di adeguati spazi pedonali in quanto la larghezza dei marciapiedi esistenti risulta essere inferiore a 1,50 m, larghezza minima prevista dal CdS per i percorsi pedonali.”

“Il progetto ha come obiettivo la riqualificazione di via Baldesio attraverso l’allargamento ed adeguamento dei percorsi pedonali per consentire la circolazione sicura dei pedoni e l’abbattimento delle barriere architettoniche a favore della circolazione dei diversamente abili.”

“L’intervento prevede quindi la riorganizzazione della carreggiata, dimensionata come segue:
- una corsia veicolare da 3,00 m
- il marciapiede ovest da 2,00 m
- il marciapiede est di larghezza variabile tra 1,75 m e 3,15 m”

Il Lotto uno era stato inserito come intervento fondamentale dal vice-Sindaco proprio a causa di alcuni disabili residenti nella via Baldesio che hanno bisogno di avere accesso alla piazza Garibaldi senza essere costretti a stazionare in strada:

“In primis riteniamo corretto abbattere tutte le barriere architettoniche. Nel primo tratto: che va da piazza Garibaldi fino alla banca e al negozio Habitat, l’intenzione è di abbassare il marciapiede, un po’ come avviene nei corsi principali di Cremona, portandolo a raso e segnalando in modo orizzontale e con colori diversi la carreggiata stradale e lo spazio per i pedoni e i cosiddetti utenti deboli.”
https://www.oglioponews.it/2014/12/05/via-baldesio-torna-slow-town-leoni-ecco-come-interverremo/
DAVANTI CASSA RURALE SPERIMENTAZIONE 2014

DAVANTI CASSA RURALE REALIZZAZIONE 2018


Nelle riunioni del 21 aprile e 8 maggio 2018 tenutesi in Comune e verbalizzate, visto che:

- non sono state svolte dal Comune in tutto questo tempo le attività di partecipazione civica
- è stato selezionato un solo facilitatore dei due previsti
- non sono state liquidate le spese sostenute da “Persona Ambiente”
- l’Associazione “Il Torrione” di fatto non ha svolto alcuna attività
- il facilitatore non è stato formato da personale specializzato
- etc etc

Persona Ambiente” che il “Comitato Slow Town” hanno chiesto che le somme (circa 20/25 mila euro) non utilizzate e rendicontate fossero destinate all’acquisto dell’arredo urbano e soprattutto del verde in linea con la sperimentazione del 2014 così come previsto dal progetto.

Dato che il nostro interesse come Associazioni e Residenti della zona è quello di fare in modo che il progetto sia completato nel migliore dei modi ed abbia successo, come ebbe successo la sperimentazione del 2014,  chiediamo alla Fondazione Cariplo di richiamare il Comune di Casalmaggiore alle Sue responsabilità ed impegni assunti con l’accettazione del co-finanziamento.
Il progetto presentato deve essere realizzato nella sua interezza con tutti gli elementi caratterizzanti (continuità dei percorsi per disabili con l’abbattimento delle barriere architettoniche in tutta la via allargando i marciapiedi dove previsto anche nel lotto uno, messa in sicurezza dei pedoni con le cinque isole nell'incrocio via Baldesio/via Del Lino), moderazione della velocità in tutta la via, arredo urbano e verde di qualità in linea con la sperimentazione del 2014 in tutta la via).


Rimanendo in attesa di informazioni da parte Vostra e disponibili come sempre al dialogo, porgiamo Distinti Saluti.


SPERIMENTAZIONE MAGGIO 2014
ULTIMO TRATTO VIA BALDESIO






venerdì 15 giugno 2018

CASALMAGGIORE E I BANDI SULLA MOBILITA' SOSTENIBILE


Questo che è appena uscito è l'ennesimo Bando a cui il Comune di Casalmaggiore non parteciperà.Abbiamo infrastrutture ciclabili non a norma o assenti da anni, ma pare che a nessuno interessi partecipare ai bandi.Per farlo occorre avere pronti i progetti, non certo le "ciclabili provocatorie"del PUT, che mai nessuno finanzierà. Dal 2017 questo è il quarto bando che saltiamo, tre di Regione Lombardia e uno del Ministero dell'Ambiente sui percorsi casa scuola, che avremmo vinto ad occhi chiusi per centinaia di migliaia di euro essendo l'unico paese ad essere stato premiato da Legambiente e dalla Commissione Europea per la Tangenziale dei Bambini ed i suoi nove percorsi.Con questi bandi non solo si sistemano i percorsi ciclabili, ma si possono mettere in sicurezza  gli incroci e a norma i marciapiedi.I Comuni di Vescovato e Gussola partecipando a questi bandi hanno ricevuto contributi per 250 mila euro e in queste settimane si cominciano a vedere le prime opere realizzate.
Vescovato ha chiamato il nostro tecnico Matteo Dondè, mentre a Gussola non hanno nemmeno un ufficio bandi eppure partecipa e se li aggiudica.     [LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO I CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE AI COMUNI DEI FONDI PER LA SICUREZZA DELLE CICLABILI]
Piste ciclabili, 3,6 milioni per incrementare sicurezza in Lombardia. Approvati criteri per assegnazione fondi ai Comuni.
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore alla Sicurezza, i criteri per l'assegnazione ai Comuni dei fondi per la progettazione e la realizzazione della messa in sicurezza delle piste ciclabili (11 giugno 2018)

OBIETTIVO DEL FINANZIAMENTO - Regione Lombardia, sulla base dei dati Istat disponibili, ha riscontrato preoccupanti indici di incidentalità stradale riferiti ai ciclisti anche in Comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti. "Per questo - ha detto l'assessore alla Sicurezza - abbiamo pensato ad interventi mirati per migliorare la sicurezza delle piste ciclabili, anche in considerazione dell'aumento della mobilità dei ciclisti, promuovendo e sostenendo progetti ed interventi finalizzati al raggiungimento di questo obiettivo".

RISORSE STANZIATE ED ENTI COINVOLTI - Oltre 3,6 milioni di euro, di cui 2,8 provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e 800.000 dalla Regione Lombardia. Grazie all'aggiunta del contributo regionale, oltre ai Comuni capoluogo, ai Comuni con oltre 10.000 abitanti ed ai raggruppamenti tra Comuni aventi popolazione superiore a 20.000 abitanti - per i quali il cofinanziamento è riconosciuto in percentuale sino al 50% del costo del progetto presentato per un importo massimo di 100.000 euro - è stato possibile estendere il provvedimento anche a Comuni che sarebbero stati esclusi dai criteri di ammissibilità del MIT. Potranno dunque accedere al cofinanziamento anche i Comuni con popolazione residente oltre ai 10.000 abitanti ed inferiore ai 20.000, con un finanziamento sino al 50% del costo del progetto, per importo massimo di 40.000 euro.

MAGGIORE TUTELA VERSO CHI UTILIZZA MEZZO NON INQUINANTE - "Questo progetto - ha concluso l'assessore alla Sicurezza - riguarda tanti ciclisti della Lombardia che utilizzano le piste ciclabili. Per la loro sicurezza la Regione intende dare un contributo, partendo dalle grandi città come Brescia e Milano, fino ai piccoli centri abitati, dalle zone più trafficate a quelle che lo sono meno, sia nei centri storici che nelle periferie. E' un progetto importante a favore di una maggiore tutela di chi contribuisce a migliorare la qualità dell'aria utilizzando un mezzo assolutamente non inquinante come la bicicletta".
(DELIBERAZIONE N° XI / 213, Seduta del 11/06/2018)

mercoledì 6 giugno 2018

Dal Sogno all'Incubo



Nel 2014 avevamo un sogno bellissimo, senza soldi lo abbiamo realizzato in pochi mesi:

 





...poi abbiamo dato in mano il progetto ai politici locali e il sogno bellissimo, dopo quattro anni di attesa, si è trasformato in un incubo: